lunedì 21 gennaio 2013

Che volta la prima volta




Come forse avrete già notato - perché quando facciamo le cose non le facciamo quasi mai in silenzio - dalla Vigilia di Natale è possibile acquistare su Amazon l'antologia Parole di Natale, che raccoglie i dieci racconti che noi della giuria e del comitato editoriale abbiamo ritenuto essere i migliori di quelli che ci sono stati consegnati in occasione del concorso omonimo.

Ecco la lista dei racconti selezionati:
La capra, di Paola Saba
Cuciniera, di Daniela Gervasi
Gocce Luminose, di Arianna Corsini
La mamma che avevo chiesto, di Maria Cristina de Nicolò
L'invito, di Franca Riso
Buon Natale, Valeria, di Maria Benedetta Errigo
nataleperfetto.com, di Silvia Vercelli
La porta, di Erica Bouvier
La volta che Babbo Natale arrivò in ritardo, di Luca Trovato
Randagi, di Valeria Lipoma
Parliamo un po' di questi racconti e del concorso in generale.


Vorremmo subito cominciare col dire che per noi questa è una prima esperienza "a metà". Sia io (Erica) che la mia socia (Serena) avevamo in passato organizzato concorsini senza (apparenti) pretese in questo o in quell'altro forum, più per divertimento che per altro. In palio mettevamo a disposizione il nostro tempo e la nostra competenza, per quello che valeva e che vale, e recensivamo o commentavamo approfonditamente non solo il testo in gara, ma anche due o tre testi che gli autori tenevano "nel cassetto" o avevano pubblicato in giro per il web e che per una cosa o per l'altra erano rimasti orfani di lettori.

Era la prima volta, però, che ci imbarcavamo in un progetto di queste dimensioni, con la prospettiva di pubblicare qualcosa, di mostrare un prodotto finito sul mercato che avrebbe avuto anche un prezzo - esiguo, simbolico, ma pur sempre un prezzo. Le difficoltà sono state molte. La prima è stata scegliere i racconti adatti. E adesso vi spieghiamo come abbiamo fatto.

Due erano le difficoltà principali di questo concorso: la prima era la lunghezza dell'elaborato, la seconda invece il tema natalizio. Abbiamo subito notato, fin dalla lettura dei primi racconti che ci sono arrivati, che avete avuto una difficoltà di fondo a rendere quello del Natale il tema "centrale" del vostro elaborato. Il Natale non doveva essere un pretesto "di sfondo", ma un elemento imprescindibile del racconto.

Anche per questo ci sono piaciuti subito racconti come quello de La capra, di nataleperfetto.com o di Luca Trovato. Paola è riuscita a ricreare in chiave moderna l'atmosfera magica e gelida delle fiabe natalizie, con una punta di apprezzatissima cattiveria. Silvia invece ha fotografato in chiave ironica un elemento purtroppo specifico del Natale, quello del "in famiglia ci stiamo tutti sulle palle, ma visto che è Natale ci incontriamo, ci sorridiamo, ci scambiamo doni e complimenti, e poi ognuno a casa propria". Luca ha creato una gustosa trama intrecciata per "salvare il Natale" a più personaggi, che la Vigilia si trovano riuniti nello stesso posto loro malgrado, e ne usciranno tutti cambiati in qualche modo.

Alcuni dei racconti sono perciò stati scartati per questo motivo: il Natale non rappresentava né un cardine né una cornice, ma solo un blando pretesto per far succedere delle cose (magari delle belle cose, ma un filo fuori tema).

L'altra difficoltà che vi dicevo era quella del limite di parole. Abbiamo notato che molti di voi hanno avuto difficoltà a strutturare la trama di un racconto "breve", che iniziasse e si concludesse in maniera soddisfacente in duemila parole. Daniela Gervasi, Maria Cristina de Nicolò e Franca Riso sono riuscite, con lunghezze e atmosfere diverse, a riempire i loro racconti di una certa rotondità. Daniela è riuscita a ricamare un ritratto olfattivo di una madre. Maria Cristina ha intrecciato la vita di due persone che, per un motivo o per l'altro, sono sole a Natale, ma desiderose di rinascita. Franca invece ha scelto una strada non convenzionale, spiazzando tutti nel giro di una manciata di battute: un racconto natalizio che non ci credi se non lo leggi.

Personalmente trovo che scrivere un racconto breve sia molto più complicato che scriverne uno lungo, o meglio - visto che "lungo" e "breve" possono essere aggettivi relativi, visto che per qualcuno magari duemila parole sono tantissime rispetto a quanto scrive di solito - che scrivere un racconto con un limite di parole imposto da altri sia molto difficile. Magari, a ben pensarci, uno ci si mette, un pomeriggio, e duemila parole esatte che spaccano il contaparole le butta fuori pure; ma quando sono un traguardo da raggiungere, o un limite da non superare, possono fare un sacco di paura. 

Avete tutti gestito le vostre duemila in maniera diversa. Arianna Corsini, Maria Benedetta Errigo, Erica Bouvier e Valeria Lipoma hanno parlato tutte d'amore. Diversi tipi d'amore: Arianna, Maria Benedetta ed Erica hanno parlato di amori perduti, amori mancati, amori non corrisposti, mentre Valeria ha scelto un altro tipo di amore, quello che non ti permette di lasciare qualcuno da solo la Vigilia di Natale.

Ultimamente siamo stati un po' assenti, noialtri della redazione. Ve ne sarete accorti. Non si è spento il nostro entusiasmo, stavamo soltanto raccogliendo le provviste per partire per un lungo viaggio. Un viaggio metaforico, ma non di meno avventuroso. Un viaggio che comincia, pensate un po', proprio da questa prima volta con voi. Questa esperienza ci è stata utile per capire tante cose, da quelle banali (quanto tempo effettivamente ci vuole per fare un buon lavoro di impaginazione) a quelle meno banali (come si fa a creare una raccolta organica, con racconti scritti da persone diverse e che parlano di cose diverse); in un certo senso, anche noi ci siamo messe alla prova. Speriamo di esserne uscite più forti e più preparate, per affrontare tutto quello che verrà dopo.

E fidatevi: vi aspettano grandi sorprese.

Grazie per aver partecipato, a tutti voi. Da qualche giorno abbiamo aperto il bando di un nuovo concorso: speriamo che lo accoglierete con entusiasmo come avete accolto questo nostro primo tentativo.



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